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Blog di viaggi di Opodo
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Con l’Epifania si chiude il lungo periodo di vacanza in cui si è trascorso più tempo con familiari e amici e si è ceduto a qualche peccato di gola. Ogni Paese mette fine a questa parentesi dell’anno a modo suo dando il benvenuto all’anno che comincia con rituali e tradizioni davvero originali. C’è chi dà più importanza ai Re Magi, chi risalta la nascita di Gesù e chi invece è rimasto più fedele alle origini pagane di questa festività e sceglie di accendere fuochi a simboleggiare un nuovo inizio.

Vi portiamo a fare un tour alla scoperta dei riti e delle abitudini più antiche di alcune regioni italiane e di altre zone del mondo.

ITALIA – MILANO 

Ogni 6 gennaio a Milano si svolge un folkloristico corteo dei Re Magi che incomincia dal Duomo e si conclude alla Basilica di Sant’Eustorgio dove avviene la tradizionale offerta al presepe vivente. Al corteo prendono parte, oltre agli immancabili Re Magi, la Banda Civica, majorette e i la fanfara dei bersaglieri.

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Foto di @ClaudioT1 via Flickr


ITALIA – TREVISO

Il 5 dicembre, in provincia di Treviso, le famiglie accendono grandi falò e provano a predire la sorte dell’anno che è appena cominciato in base alla direzione delle scintille del fuoco. Questa tradizione ha radici antichissime e pagane, questi falò servivano nel nel V secolo a. C. per celebrare il solstizio d’inverno. Fu nel Medioevo che iniziò ad avere una connotazione religiosa e a commemorare i Re Magi che portarono regali a Gesù.

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Foto di @giancarlorado via Flickr

 

ITALIA – SARDEGNA

In Sardegna, e più nello specifico ad Alghero, fino a qualche decennio fa i bambini si procuravano una o due arance e sulla scorza praticavano delle incisioni per poi presentarsi alle porte dei vicini mostrando l’arancia e sperando che qualcuno inserisse nei piccoli tagli dell’arancia qualche moneta. Tutt’oggi in alcuni paesi sardi si continua a mantenere viva questa tradizione.

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Foto di @riri_regarde_le_ciel via Instagram

 

FRANCIA

Ogni domenica del mese, a partire dal 6 gennaio, si cucina la ‘galette des rois’, una torta a base di mandorle nella quale viene nascosta una “fève” che in origine era una vera e propria fava, diventata poi un piccolo pupazzo in ceramica decorata. Chi la troverà nella sua fetta di torta, sarà il ‘re della giornata’. Questa tradizione è talmente radicata in Francia che molti bimbi conservano le “fève” trovate di anno in anno come porta fortuna.

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Foto di @eattravelbliss via Instagram

 

SPAGNA

In Spagna sono i Re Magi a farla da padrone. I bambini spagnoli a cui solo negli ultimi decenni Babbo Natale porta regali il 25 dicembre sono soliti spedire letterine ai “tres reyes magos” esprimendo i loro desideri. I doni arrivano proprio dai magi. In tutta la Spagna si può incappare in spettacolari parate serali con cavalli e centinaia di comparse dove i magi, accompagnati da un lungo corteo, gettano dolciumi ai bambini presenti.

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Foto di @barcelona_cat via Instagram

 

GERMANIA

In Germania, nelle zone più religiose, il 6 gennaio i bambini si travestono da Re Magi e passano di cassa in casa cantando una canzone tipica legata al Natale in cambi di dolci o qualche spicciolo. Un’altra tradizione legata a questa festività è quella degli “Sternsinger” che scrivono con gesso sulle porte delle case: 20 + 14 (ad indicare l’anno appena iniziato) e  C+M+B per cui ci sono due interpretazioni, entrambi plausibili: per qualcuno è l’abbreviazione di Christus mansionem benedicat, cioè “Cristo benedica questa casa”. Per altri è invece l’abbreviazione di Caspar, Melchior, Balthasar, cioè i nomi dei tre re magi.

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Foto di @af_hh via Instagram

 

 PORTOGALLO

Anche in alcuni piccoli paesi del Portogallo per festeggiare l’Epifania piccoli gruppi di persone si riuniscono con strumenti come tamburelli e flauti e vanno di casa in casa a cantare le cosiddette “Janeiras“. In origine ricevevano in cambio dolci tradizionali e frutta secca che condividevano a fine giornata. La tematica delle canzoni è incentrata ovviamente sulla nascita di Gesù e questa tradizione è molto amata dai bambini che possono guadagnare così qualche soldo.

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Foto di @triboalfrednobel via Instagram

 

ISLANDA

Il 6 gennaio viene chiamato il “tredicesimo” perché dal giorno di Natale a questo trascorrono in effetti 13 giorni. Questo è l’ultimo giorno del periodo festivo nel quale si dice addio al Natale e per festeggiare si inizia con una fiaccolata, alla quale partecipano anche il re e la regina degli elfi. A metà strada arriva anche l’ultimo dei Babbo Natale, il tredicesimo (In Islanda il primo Babbo Natale arriva l’ 11 dicembre e poi ne arriva uno ogni giorno fino a Natale, poi dal 25 dicembre in poi ne va via uno al giorno). La fiaccolata finisce con un falò e con dei fuochi d’ artificio.

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Foto di @tinyiceland via Instagram

 

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