Nico de Corato, blogger di dubaiblog.it, ci racconta la sua esperienza di immersione con gli squali a Dubai.
In conseguenza di (rari) attacchi ad esseri umani, opera di alcune specie in particolare, e della serie di film diretta da Spielbierg, gli squali si sono guadagnati la fama di essere animali pericolosi. In effetti, in alcune occasioni, specialmente in caso di bassa visibilità, anche specie di squalo generamente timide e indifese possono mordere l’uomo, scambiandolo per una preda. La maggior parte degli attacchi però sono provocati da atteggiamenti dell’uomo interpretati come potenziale minaccia: incauti sommozzatori che entrano in contatto con il pesce magari infastidendolo, pescatori che tolgono uno squalo dalla rete, allevatori in acquari pubblici o in centri di ricerca che li nutrono (momento in cui tali pesci sono iper sensibili). Un’imbarcazione stessa o anche una tavola da surf possono essere viste come un pesce più grosso e minaccioso, istigando lo squalo a reagire.
Negli ultimi vent’anni vi è stata una media (in tutto il mondo) di circa 5-6 attacchi mortali all’anno ai danni di esseri umani.
Ma al di la’ dei numeri, l’immersione tra gli squali è fonte di grande eccitazione per un sommozzatore.
Io in particolare, già da quando presi il primo brevetto di sub, l’Open Water Diver, ho sempre pensato che prima o poi avrei fatto un’immersione tra gli squali pinna nera (noti per le dimensioni non eccessive e per il carattere introverso nei confronti dell’uomo). Poi mi sono invece specializzato come Heli – Rescue Diver con i Bergamo Scuba Angel, pur non essendo questa la mia principale attività: con questo gruppo supportiamo le manifestazioni di motonautica con i team di soccorso in barca e dall’elicottero (interveniamo in caso di ribaltamento o incidente di una o più barche). E tra le tante immersioni fatte in varie location, il sogno nel cassetto è rimasto lì…
L’occasione che cercavo è arrivata con il trasferimento a Dubai, mia attuale base, ed in particolare grazie al Dubai Aquarium, uno tra gli acquari più estesi al mondo situato all’interno del Dubai Mall.
Il centro diving associato all’acquario di Dubai consente, tra le varie opzioni, di vivere l’esperienza emozionante di fare immersioni nella grande vasca e avere incontri ravvicinati con gli squali; l’immersione è assistita da personale subacqueo altamente specializzato e viene effettuata in massima sicurezza anche senza l’obbligo di un brevetto sub. In questo caso però prevedono un mini-training supplementare (ed anche un costo leggermente più alto) per spiegare il funzionamento dell’attrezzature per immergersi.
All’intero del Dubai Aquarium si ha la possibilità di effettuare la singola immersione, oppure di prenotare un pacchetto di 3 immersioni (da effettuarsi in una singola giornata o in momenti diversi), che vale come specializzazione per chi volesse conseguire la certificazione PADI DiveMaster, a patto di avere almeno il primo livello già conseguito. La prima immersione è puramente esplorativa e permette di vedere da vicino tantissime specie acquatiche; sicuramente l’eccitazione c’è, ma si avverte anche molto la sensazione di essere in un acquario e non in mare aperto (i colleghi sommozzatori capiranno cosa intendo). Ma per quelli che non hanno mai avuto l’occasione di vedere squali da vicino in mare aperto (come me, al momento), è comunque una bella esperienza. Forte è anche la sensazione di sicurezza che trasmettono gli istruttori e le procedure, prima, durante e dopo l’immersione: dal briefing iniziale, all’assistenza in acqua, all’accertarsi che non si voli subito dopo l’immersione o che non si salga su edifici troppo alti per evitare scompensi di pressione.
Sogno realizzato. Potrebbe finire qui.
E invece no. Grazie ad un regalo, ho avuto modo di completare il progetto cominciato con la seconda e terza immersione e conseguire la Shark Dive Certification. Nella seconda immersione si approfondiscono le tecniche di fotografia subacquea e questo da la possibilità di essere ancora più vicini agli squali, mentre la terza immersione (l’unica in gabbia), consente di osservare gli squali da vicino quando vengono nutriti da personale esperto.
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Queste due immersioni mi hanno dato modo di consolidare l’esperienza. In particolare la seconda tappa da la sicurezza agli istruttori di spingersi un po’ più vicino agli squali, per fare meglio foto e filmati. Durante la mia seconda immersione, siamo arrivati a meno di 30 centimetri da un grosso squalo sabbia (circa un paio di metri sdi lunghezza), e quando 3 squali hanno iniziato a girare sopra di noi e l’istruttore si è avvinghiato a me per evitare che facessi movimenti bruschi o tentassi di risalire, è stato sufficiente rimanere rilassato e continuare a respirare. Tempo 5 secondi e gli squali si erano allontanati! Al di la’ dell’eccitazione del momento e dell’esperienza sicuramente non comune di immergersi tra gli squali, cio’ che mi ha lasciato questa serie di immersioni è una maggiore confidenza con il mondo sottomarino. Ho imparato a non temere determinate specie, ma a rispettarle, conoscerne gli atteggiamenti ed agire di conseguenza.
Keep on blogging! (and diving)
Nico – ndecorato@bergamoscuba.com